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Paesaggi Storici e Patrimonio Archeologico

Italia: un retaggio che arriva da lontano

Nel corso della storia, la penisola italiana, grazie anche alla sua posizione “dominante” sul Mediterraneo, ha visto l’avvicendarsi di numerose popolazioni, le quali hanno lasciato testimonianze più o meno evidenti su tutto il territorio. Non è dunque un caso che l’Italia sia una delle nazioni con il maggiore numero di beni culturali al mondo. In totale, nel nostro paese sono 54 i siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). Fra questi ci sono i luoghi più variegati: dai paesaggi ai centri storici, passando per i luoghi di culto, le aree archeologiche e i singoli edifici. Per fare un ulteriore esempio, questa volta a scala regionale, soltanto in Toscana le aree di interesse archeologiche sottoposte a vincolo, senza contare quelle paesaggistiche e ambientali, arrivano a circa 110.

Di conseguenza, al fine di tutelare un patrimonio così vasto sono necessari strumenti adeguati. I servizi che proponiamo in questo ambito sono essenziali per valutare in modo adeguato il potenziale storico, archeologico e paesaggistico di ogni territorio. Il rapporto uomo-ambiente è forse uno dei più complicati da indagare. Molto spesso le tracce lasciate da questa prolungata “convivenza” non sono facilmente leggibili nelle trame del paesaggio o nella stratificazione dei siti archeologici, soprattutto se i due contesti vengono studiati separatamente. Paesaggio e siti archeologici devono necessariamente essere indagati di pari passo e, in questo, la geoarcheologia ha fornito e sta continuando a fornire un importante contributo. Tuttavia, attualmente alcune piattaforme GIS mettono a disposizione algoritmi, molto performanti, studiati specificamente per analizzare la morfologia del terreno. Il conforto tra i risultati ottenuti tramite questi strumenti e quelli prodotti con metodologie diverse diventa fondamentale per comprendere ancora più a fondo le trasformazioni del paesaggio.

Lo scopo ultimo della valutazione dei paesaggi storici e dei beni archeologici è duplice, da un lato il monitoraggio, dall’altro la valorizzazione. Le nuove tecnologie hanno messo a disposizione hardware e software che possono essere impiegati in entrambi gli ambiti. Discipline come l’Archeomatica e la Geomatica, che fanno ampio uso di questa strumentazione, potrebbero fornire informazioni utili alla progettazione di scenari di valorizzazione su scala locale (realtà museali) o territoriale (come gli ecomusei).